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Judas Priest "Stained Class" (1978- Columbia Records)

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Dopo un altro tassello fondamentale nella loro discografia come “Sin After Sin” del 1977, il combo di Birmingham fa un ulteriore passo in avanti con un album tra i migliori prodotti dalla band, questo “Stained Class” che mostra i nostri ancora con un’immagine sobria lontana dal leather’n’chains a venire da lì a poco e questo si riflette anche nella musica, ancora legata alla prima produzione fatta di elementi legati al Prog Rock e all’Heavy Rock dei loro conterranei Black Sabbath oltre che l’Hard Rock classico di Led Zeppelin e Deep Purple, ma il tutto già proiettato in avanti verso nuovi traguardi e uno stile sempre più personale che farà scuola. Un nuovo batterista, l’ottimo Les Binks che da più energia alla band a partire dalla terremotante “Exciter”, brano che si propone come futuro modello per le varie “Freewheel Burning”, “Screaming for Vengeance” e “Painkiller”e firm

Black Sabbath "Sabbath Bloody Sabbath" (1973- Vertigo Records)

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Se dischi come “Paranoid”, “Master of Reality” hanno ulteriormente raffinato e portato all’apice quanto di buono e creative era stato espresso con il primo album e soprattutto “Paranoid” può essere considerato uno degli albums più importanti in assoluto per lo sviluppo e la crescita dell’Heavy Metal e Heavy Rock, è con “Sabbath Bloody Sabbath” preceduto dal discontinuo “Vol.IV” che aperto di fatto una nuova fase della band di Birmingham, che il combo britannico capitanato dal baffuto italo-inglese Tony Iommi (qui infatti senza baffi)a portare la band ad un livello qualitativamente così alto non poter più essere eguagliato in futuro per questo stile e solo in parte toccato con il successivo e sottovalutato “Sabotage”, anche se saggiamente la band prenderà altre strade più Epiche e classicamente metalliche come vedremo in seguito. Il quinto album della band albionica è da

Uriah Heep -" Demons and Wizards" (1972- Bronze Records)

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Gli Uriah Heep sono insieme a Black Sabbath, Deep Purple e Led Zeppelin ( e aggiungo anche Rainbow seppur nati da una costola dei Purple)la band più importante nello sviluppo dell’Hard’n’Heavy Rock fino ad arrivare all’Heavy Metal propriamente detto negli anni Ottanta e sicuramente sono una band molto amata da diverse Power/Fantasy Metal bands (e anche Epic Metal/Viking Metal bands per certi versi) grazie al loro frequente uso di ambientazioni smaccatamente Fantasy. Ci sono anche albums senza questi elementi fantastici come l’ottimo e a tratti progressivo “Look at Yourself” o il quasi soul “Sweet Freedom” o anche “Salisbury”, ma la maggior parte dei loro albums hanno copertine e contenuti Fantasy e prova ne è anche le molte covers disegnate da Roger Dean degli Yes. Sono tutti buoni albums nella prima p

Rainbow "Rising" (1976-Polydor Records)

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Se i Deep Purple possono essere considerate sicuramente come Hard Rock per quanto in ogni caso importantissimi come i Led Zeppelin e anche gli Uriah Heep per lo sviluppo futuro dell’Heavy Metal, con i Rainbow il discorso cambia grazie soprattutto all’incredibile voce simil operistica e potente ma sempre bluesy quando serve del compianto Ronnie James Dio, l’unico forse in grado ad aver saputo incidere ben tre album capolavori decisamente imprenscidibile per ogni amante delle sonorità Hard’n’Heavy e con tre bands diverse, ossia “Heaven and Hell” con i Black Sabbath, “Holy Diver” con i suoi Dio e questo epico “Rising” che sarà fondamentale soprattutto per lo sviluppo del cosiddetto Epic Metal a partire dalla mitologica e fantasmagorica cover art di Ken Kelly che sarà il copertinista per eccellenza dei paladini dell’Epic, ossia i Manowar. L’album è estremamente breve, solo 33 minuti decisamente intensi senza filler e con

Led Zeppelin "IV" (1972- Atlantic Records)

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I Led Zeppelin sono una leggenda dell’Hard Rock sulla quale sono stati scritti fiumi di parole e elogi e sicuramente sono tutti meritati, poiché insieme alla sacra triade Hard’n’Heavy con Black Sabbath e Deep Purple, rappresenta la base sulla quale tutte le Metal bands hanno gettato le fondamenta del loro sound, dai riff ricchi di groove e fantasiosi di Jimmy Page alle vocals eteree e sensuali di Robert Plant, fino alla sezione ritmica potenta e groovy di Jones e il compianto Bonham, sicuramente uno dei batteristi più influenti della storia del Rock con gente come Keith Moon e Ginger Baker e molti altri successivi come Cozy Powell e Alex Van Halen e molti altri. Il quarto album della band è senza alcun dubbio il più completo e rappresentativo, il Sacro Graal dell’Hard Rock in quanto tale con la storicissima e anche copiatissima o coverizzatissima “Stairway to Heaven”, un brano capolavoro che nei suoi sette minuti

Judas Priest "Sad Wings of Destiny" (1976- Gull Records)

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I Judas Priest rappresentano il perfetto anello di congiunzione tra quello che all’epoca si definiva ancora Heavy Rock o Hard Rock e l’allora nascente Heavy Metal, codificandone definitivamente il linguaggio e anche costruendo magari anche involontariamente dei cliché che sarebbero divenuti nel tempo dei veri e propri vessilli di guerra e simboli di appartenenza al genere di legioni di nuove bands a seguire fino ai giorni nostri e potremmo dire ormai per sempre. Molto importante anche la posizione nella storia del Metal della band di Birmingham, la stessa cupa città industriale dei padri Black Sabbath, esattamente a metà strada tra la band capitanata dall’italo-inglese Tony Iommi e le future stelle Iron Maiden del bassista leader Steve Harris. In effett
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Black Sabbath “Black Sabbath” (1969- Vertigo) Partiamo ovviamente dal Metal più classico in senso stretto e su quelle bands che stanno all’origini del genere. Come detto i Black Sabbath possono essere considerati a tutti gli effetti i veri padrini del Metal e su questo non c’è molto da obiettare o aggiungere. Tony Iommi e soci sono riusciti a creare qualcosa di unico non essendo affatto influenzati da altre bands Metal perché appunto lo stavano creando inconsapevolmente e mettendo a punto tutti gli stilemi principali: grandi Riff epici, dark e potenti, voci evocative e descrittive, testi a volte più impegnati a volte più leggeri con tematiche sia reali che fantastiche o intime se non mistiche, sezione ritmica incisiva, fantasiosa e precisa e belle canzoni a volte più strutturate e quasi Prog, a volte più dirette e semplici.